La ruggine ha un colore caratteristico, alcuni tramonti sono del colore della ruggine. La ruggine forse sarà anche quello che ritroveremo al tramonto della nostra civiltà di macchine. Non è detto che il mondo sarà brutto color ruggine con una predominanza di verde, la vegetazione incolta penetrata ovunque. Ruggine e verde e silenzio. A parte il fatto che noi ci saremo spenti in qualche maniera atroce, non dovrebbe essere un brutto scenario. Ci ritroviamo quindi a scrivere ruggine perché questo è il futuro che immaginiamo. Perché la ruggine è quanto rende effimere le nostre sofisticate macchine.
Senza guanti e senza mascherina tagliamo e cuciamo, raccogliamo pezzi di ferro erosi e li incolliamo in uno strano pupazzo meccanico. Sporcarsi le mani di ruggine, imparare a conoscerne la composizione chimica forse non basterà a farci sopravvivere, ma almeno ci farà sentire meno inutili.
Le nostre pubblicazioni sono aperiodiche perché noi siamo discontinui, nessuno di noi è un professionista della scrittura e tutto ciò che leggete è rubato alla vita, al lavoro, al mondo tronfio che finirà in ruggine.
Non siamo una casa editrice ne’ un progetto editoriale nel senso classico del termine, non ci interessa guadagnare un centesimo dalla pubblicazione di questi testi e non abbiamo scelto l’editoria come unico mezzo di espressione.
Siamo un’accozzaglia di intenti e progetti che hanno trovato una scusa per lavorare insieme.
Il principio che sta alla base di tutto e’ quello dell’autoproduzione, del Do It Yourself. Troviamo delle cose che ci piacciono e ci mettiamo in moto per farle conoscere, semplicemente. Si tratta di sporcarsi le mani, di mettere in gioco cervello sangue e cuore senza rimanere lontani ad osservare futuri disegnati da altri.
Tutto questo e’ facilitato dalla coproduzione, un metodo tutto interno al D.I.Y che si sta diffondendo specialmente negli ultimi anni e finora e’ rimasto legato quasi esclusivamente alle autoproduzioni musicali.
Prima un gruppo si affidava a un’etichetta che curava in toto pubblicazione, distribuzione e promozione del disco, da qualche anno invece si manda in giro il proprio lavoro e si chiede a chi lo apprezza di unire le forze per produrlo. E’ evidente che in questo modo sara’ piu’ facile trovare i soldi necessari, ma i vantaggi non sono solo economici. Nel tempo si e’ creata una rete molto fitta di persone e progetti, una community (si direbbe in altri ambiti) tenuta insieme dalla voglia di produrre e veicolare dei contenuti e dalla voglia di farlo da soli, senza il patrocinio o la supervisione di nessuno. Un disco prodotto cosi’ e’ un disco seguito e amato dall’inizio alla fine, un disco che gia’ solo nella produzione e’ stato arricchito dalle energie di tutti quelli che lo hanno considerato interessante.
Ecco noi abbiamo voluto provare ad applicare questo metodo anche ai libri e non nascondiamo che il concetto che sta alla base vorremmo trovarlo in tutto quello che facciamo.
Qui c’è l’elenco di tutti i coproduttori.
Se siete interessati ad unirvi alla coproduzione scriveteci a questo indirizzo, collanediruggine-at-autistici.org .