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Presentazioni Ruggine 4

…e insomma Ruggine 4 e’ uscita!

Approfittiamo dell’estate per un piccolo tour di presentazioni, altre ne faremo in autunno e ve ne parleremo piu’ in la’.

Se ci volete nella vostra citta’ non dovete far altro che scriverci… collanediruggine @ autistici.org
..troveremo il modo per organizzarci e venirvi a conoscere.

Luglio 2012

Avigliana (To) – 7 luglio – Festa per i vent’anni di Radio Blackout

Verona – 8 luglio – Brutti caratteri 2012

Cologno al Serio (Bg) – 14 luglio – Serio Rock Festival


Ruggine 4 in stampa!

A Firenze si dice: “siamo alle porte coi sassi”. Ebbene si, abbiamo dato alle stampe il quinto numero di Ruggine.

Travolti dalle molte cose da fare abbiamo lavorato in fretta e furia senza dar notizia di noi, ce ne scusiamo con tutti.. ma eccovi la sorpresa di un nuovo scintillante numero!
Se tutto va bene lo porteremo fresco fresco all’hackit 2012, il 29-30 giugno/1 luglio a L’Aquila.

Vi accorgerete che è un numero un po’ fuori dall’ordinario, abbiamo dato molto spazio alla saggistica per ospitare due lunghi interventi sullo steampunk. Si tratta di due visioni diverse e complementari: quella di Margaret Killjoy e quella di James Schafer & Kate Franklin. Abbiamo seguito con estremo interesse questo dibattito su immaginario e letteratura fantastica e abbiamo deciso che dovevamo proprio condividerlo con voi.

A gamba tesa, arriva anche una piccola rubrica dal titolo “i promemoria della Ruggine”: appunti veloci su alcune delle cose in cui siamo incappati in questi mesi. Siamo notoriamente con la testa tra le nuvole, quindi sicuramente avremo dimenticato molte delle cose che volevamo segnalarvi, ma alcune ce le siamo tatuate in testa per non perderle.

Poi però non abbiamo lasciato indietro narrativa e poesia, con alcuni autori che per la prima volta solcano le nostre pagine, con altri invece già ben noti e un lieto e atteso ritorno. Aspettando l’apocalisse ci siamo detti che non potevano neanche mancare delle dolcissime filastrocche per allietare questo dissonante periodo.

Gli illustratori come sempre ci hanno lasciato a bocca aperta, anche considerato il pochissimo tempo a disposizione.. le pagine di Ruggine sono sempre più disegnate, e questo ci rende felici.

Insomma… ancora pochi giorni d’attesa!


A Collar of Rust – Interview by Margaret Killjoy

A Collar of Rust
An interview with Collane di Ruggine
by Margaret Killjoy
Ruggine might be the closest thing that SteamPunk Magazine has to a sister publication. Coming out of the Italian radical/squatter scene as SPM had its roots in the US, Ruggine is a journal that sets out to use imagination to challenge the status quo. I was delighted to have a chance to interview two of their writers and editors, and beginning in this issue we will be running the occasional translation of stories from their pages.

SPM: Can you introduce Ruggine to our readers? What does the name mean? What kind of stories do you run?

reginazabo: Ruggine is a fanzine of radical fiction and illustrations. We publish short stories that try to dissect our tragic, pathetic world through irony and imagination, in the belief that metaphors can be sometimes stronger and more convincing than plain, objective, non-fiction essays.
We have a DIY approach to the whole process: our breeding ground is the Italian punk DIY community and the hacker scene, which are widely interconnected since hacker spaces in Italy are often inside squats and social centers. So not only do our authors and illustrators belong to this environment, but also the people who contributed to our graphic layout are at least acquainted with the idea of open-source. Our publications are released with no copyright, or at most under CC licenses, and we also try to use open-source instruments and DIY resources in the graphic layout and distribution: from the open-source software we use for layout (Scribus), to open fonts, to a distribution platform which allows us to find co-producers for our future publications. (Produzioni dal basso, a sort of self-managed Kickstarter ahead of its time.)
In the beginning we were planning to publish books, and our first publication was a short essay on the relationship between the humankind and technology in the light of J.G. Ballard’s works. As we talked about our future projects, decay always was an object of our reflections, so we decided a good name for our DIY publishing house could be Collane di Ruggine, collane meaning “necklaces,” but also “book series,” and ruggine meaning “rust.” So we had our rusty series, but no long text to publish in a book. Instead, we had a lot of short stories we had written and some others we had found in English on the web and wanted to translate. Switching to a fanzine was immediate, and we didn’t have to think much to decide that it would have illustrations: we wanted something
pleasant, that people would wish to pore through at first glance. The title was immediate as well: if the publisher was called “Rust Book Series,” the magazine could only
be, simply, “Rust.”

Pinche: Ruggine is a small DIY fanzine. We all belong to this weird community made of squatters, hackers, anti-psychiatric activists, punks, and similar creatures. One day we started to reflect on the fact that in this community there is a lot of non-fiction, that we create wonderful music, write amazing theater pieces, and build houses, but don’t produce any fiction. We started to think that our community needed to recreate its imagination, which perhaps had been made too sterile by years of day-to-day struggles and frustrations. Ruggine’s authors are very different people, but somehow they share a passion for “imaginary literature” (we like to use this expression, by Italo Calvino, since it adds a different scope to the idea of science fiction) and love to plunge reality into a
richer dimension. Ruggine never had a determined “editorial line”: we choose the stories we publish by inhaling them, looking for that imaginary atmosphere that goes deep to the heart of the matter even when the plot is about apparently far-away situations. We look for a way of writing that is somehow archetypical, that talks to people in a way that is ironically more direct than a thousand news articles could be.
Rust is one of these archetypes: it is the result of a something that used to be a certain material but is now changing into something else, it is the past turned into future in a painful, beautiful way. We imagine the exploded world of this non-future of ours as a rusty world covered with vegetation. Continue reading


Una Collana di Ruggine – intervista di Margaret Killjoy

“Ruggine potrebbe essere quanto di più simile si possa trovare a una pubblicazione sorella dello Steampunk Magazine“, scrive Margaret Killjoy nella sua intervista a Collane di Ruggine. E dato che noi questa sorellanza la proviamo da tempo, siamo felici di ripubblicare la sua intervista, uscita sul numero 8 dello Steampunk Magazine. Ma oltre a questa chiacchierata, vale la pena di leggere l’intera rivista: scaricatela da qui oppure ordinatela.

SPM: Potreste presentare Ruggine ai nostri lettori? Che cosa significa il nome? Che tipo di storie pubblicate?

reginazabo: Ruggine è una fanzine di letteratura fantastica radicale e illustrazioni. Pubblichiamo racconti che cercano di dissezionare il nostro mondo tragico e patetico attraverso l’ironia e la fantasia, nella convinzione che a volte le metafore possano essere più forti e convincenti del più obiettivo dei saggi. Abbiamo un approccio do-it-yourself all’intero processo: nostro terreno di coltura sono la comunità punk DIY e la scena hacker italiane, che sono molto interconnesse, perché in Italia gli hacklab si trovano spesso all’interno di squat e centri sociali. Quindi non solo i nostri autori e i nostri illustratori fanno parte di questo ambiente, ma anche persone come quelle che hanno contribuito alla grafica hanno idea di cosa sia l’open-source. Le nostre pubblicazioni vengono rilasciate sotto no-copyright o al massimo con una licenza CC, e cerchiamo di usare strumenti open-source e risorse autoprodotte anche per l’impaginazione e per la distribuzione: dal software libero che usiamo per impaginare (Scribus) ai font open fino a una piattaforma di distribuzione che ci permette di trovare coproduttori per le nostre pubbicazioni future (produzionidalbasso.com).
All’inizio pensavamo di fare libri, e la nostra prima produzione è stata un breve saggio sul rapporto fra umanità e tecnologia alla luce delle opere di J.G. Ballard. Quando parlavamo dei nostri progetti futuri, il decadimento era sempre oggetto delle nostre riflessioni, quindi abbiamo deciso che un bel nome per la nostra casa editrice DIY potesse essere Collane di Ruggine, con il gioco di parole fra “gioielli di ruggine” e una “raccolta di libri rugginosi”.
Così ci siamo trovati con una casa editrice arrugginita, ma senza nessun testo lungo da trasformare in libro. Invece avevamo molti racconti che avevamo scritto noi e altri che avevamo trovato in inglese nel web e che volevamo tradurre. Passare a una fanzine è stato immediato, e non abbiamo dovuto pensarci troppo sopra per decidere che ci sarebbero state delle illustrazioni: volevamo qualcosa di piacevole, che le persone avessero voglia di sfogliare e risfogliare fin dal primo sguardo. Anche il titolo è stato immediato: se l’editore era “Collane di ruggine”, la rivista non poteva essere altro che “Ruggine”.

Pinche: Ruggine è una piccola rivista autoprodotta. Apparteniamo un po’ tutti a questa buffa comunità fatta di squatter, hacker, antipsichiatrici, punk e creature simili. A un certo punto abbiamo iniziato a riflettere sul fatto che in questa comunità circolavano molti saggi, veniva creata musica belissima, scritte pièce teatrali stupefacenti, costruiti case e manufatti, ma non veniva prodotta narrativa. Abbiamo iniziato a riflettere sul fatto che alla nostra comunità servisse ricostruirsi un immaginario reso forse troppo arido da anni di quotidiane lotte e quotidiane frustrazioni. Gli scrittori di Ruggine sono persone molto diverse tra loro, ma in qualche modo condividono una passione per la letteratura fantastica (amiamo usare questa definizione di Italo Calvino che aggiunge una profondità diversa a quella di fantascienza) e amano sprofondare la realtà in una dimensione più ricca. Non c’è mai stata in Ruggine una “linea editoriale” decisa a tavolino, scegliamo i racconti annusandoli e cercando quell’atmosfera fantastica capace di andare al cuore delle questioni pur parlando di cose apparentemente molto lontane. Una scrittura in qualche modo archetipica, che parli all’uomo in modo paradossalmente più diretto di mille racconti di cronaca.
La Ruggine è uno di questi archetipi: è il risultato di un materiale che era e che si sta trasformando in qualcos’altro, è il passato divenuto futuro in un modo doloroso e bellissimo. Ce lo immaginiamo fatto di ruggine e ricoperto di piante il mondo esploso che rappresenta il nostro non-futuro. Continue reading


Steampunk Magazine 8

spm8Con un po’ di ritardo accademico siamo lieti di segnalarvi l’uscita dell’ottavo numero dello Steampunk Magazine, la cuginetta americana di Ruggine.

E’ un numero sciccoso, con una nuova impaginazione e un considerevole numero di pagine.

Questa volta c’e’ anche un pezzetto di cuore rugginoso dentro: un’intervista a Reginazabo e Pinche per Ruggine e la traduzione inglese di Licheni, uno dei nostri racconti.

E’ emozionante leggere nelle pagine dello SPM quelle stesse atmosfere che popolano i nostri immaginari e convidere gli spasmi per un futuro modificato. Da Zuccotti Park alla Libera Comune della Maddalena c’e’ forse molta meno distanza di quello che pensavamo e forse chissa’, potrebbe essere un dirigibile il mezzo giusto per percorrerla.

A questo indirizzo potete scaricare liberamente la versione pdf (web o stampa): http://www.steampunkmagazine.com/2012/02/steampunk-magazine-8/